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8 giugno 2019

*8 giugno 2019*
*Atti degli Apostoli 28,16-20.30-31*

_Arrivati a Roma, fu concesso a Paolo di abitare per conto suo con un soldato di guardia. Dopo tre giorni, egli fece chiamare i notabili dei Giudei e, quando giunsero, disse loro: «Fratelli, senza aver fatto nulla contro il mio popolo o contro le usanze dei padri, sono stato arrestato a Gerusalemme e consegnato nelle mani dei Romani. Questi, dopo avermi interrogato, volevano rimettermi in libertà, non avendo trovato in me alcuna colpa degna di morte. Ma poiché i Giudei si opponevano, sono stato costretto ad appellarmi a Cesare, senza intendere, con questo, muovere accuse contro la mia gente. Ecco perché vi ho chiamati: per vedervi e parlarvi, poiché è a causa della speranza d’Israele che io sono legato da questa catena». Paolo trascorse due anni interi nella casa che aveva preso in affitto e accoglieva tutti quelli che venivano da lui, annunciando il regno di Dio e insegnando le cose riguardanti il Signore Gesù Cristo, con tutta franchezza e senza impedimento._

*Commento alla Parola*
Buongiorno. Paolo raggiunge Roma. Per due anni Paolo, nonostante gli “arresti domiciliari”, si confronta con tantissime persone. Parla di Gesù Cristo da casa e molte persone, cominciando dai notabili dei Giudei che sono a Roma, ascoltando la sua testimonianza cominciano a masticare la Parola di Dio, la Buona Notizia. Paolo in questi due anni di permanenza forzata e sorveglianza armata, non perde nessuna occasione. Cura le relazioni epistolari con tutte le comunità in cui lui è stato, intrattiene relazioni con moltissime persone ed evangelizza “pur stando in catene”.
Noi leggiamo questo messaggio: dobbiamo fare di necessità virtù. Molto spesso siamo “costretti in catene” e non abbiamo più il tempo e la possibilità di svolgere la nostra missione evangelizzatrice come abbiamo sempre fatto. Gli eventi non devono impedirci di testimoniare. Possono essere modificate le modalità ma non dobbiamo mollare. Il mondo cambia, la nostra vita cambia, l’ordine delle cose da fare cambia, ma la testimonianza di fede non può essere legata al tempo e allo spazio di “libertà” dalle cose. Essere cristiani solo nel tempo libero, come se la testimonianza di fede fosse un atto di volontariato: non si può!
Buona giornata. Dai un’occhiata al “mio stato”: ti aspettiamo!
Ti voglio bene in Cristo Risorto,
don Fabio.